“Il disastro di Sarno”
Non è stata una vera e propria alluvione, non ci sono stati fiumi o canali che hanno straripato. Nei giorni 4, 5 e 6 Maggio del 1998 il monte Alvano e le sue pareti, che si affacciano da un versante su Quindici e il Vallo di Lauro, e dall’altro su Sarno e i paesi vicini, dopo essersi gonfiati d’ acqua per tre giorni consecutivi di pioggia, sono crollati in 43 punti. La montagna ha vomitato tonnellate di fango, detriti e alberi. Nella zona distrutta i morti sono stati 159.
Questo è quanto è accaduto 10 anni fa. Ce ne siamo dimenticati? Chi aveva allora solo 12-13 anni cosa sa, cosa ricorda?
Questo è quanto è accaduto 10 anni fa. Ce ne siamo dimenticati? Chi aveva allora solo 12-13 anni cosa sa, cosa ricorda?
Si è deciso di rispondere a queste domande attraverso un saggio breve, oggetto della prima edizione nazionale del Premio letterario “Hermes” della città di Sarno, che si terrà dal 3 al 13 Maggio 2008 a Sarno, nel Duomo di Episcopio, con la partecipazione di artisti, pittori e musicisti campani. A promuovere e a voler vivamente realizzare questo progetto è l’Associazione Italiana Arte Musica Spettacolo “ I Discepoli di Orfeo” , che ha pensato di rispolverare un po’ la nostra memoria, la memoria di chi è stato testimone diretto o indiretto dell’alluvione di Sarno.
Si è utilizzato uno strumento un po’ insolito, ma incisivo ed esaustivo, per stuzzicare e sensibilizzare la curiosità dei giovani su questo evento, affinchè li spinga a informarsi su quello che è successo, a prendere coscienza della loro storia.
Si proprio così prendere coscienza, per capire cosa, come e perché è accaduto e soprattutto se il disastro di Sarno era prevedibile. A tal proposito, c’è un fax della regione Campania che spiega molte cose; con questo fax si invitavano i sindaci “ad attivare le misure necessarie per garantire la salvaguardia della popolazione”. Il fax arrivò dieci ore dopo che il fango aveva devastato i paesi, demolito le case e ucciso gli abitanti. Ed è proprio il fax che fornisce la drammatica risposta all’interrogativo, se la sciagura fosse prevedibile o no.
Questa prima edizione del Premio lettererio “Hermes” ci induce alla riflessione, ma soprattutto ci aiuta a non dimenticare.
Valeria Marinaro
Si è utilizzato uno strumento un po’ insolito, ma incisivo ed esaustivo, per stuzzicare e sensibilizzare la curiosità dei giovani su questo evento, affinchè li spinga a informarsi su quello che è successo, a prendere coscienza della loro storia.
Si proprio così prendere coscienza, per capire cosa, come e perché è accaduto e soprattutto se il disastro di Sarno era prevedibile. A tal proposito, c’è un fax della regione Campania che spiega molte cose; con questo fax si invitavano i sindaci “ad attivare le misure necessarie per garantire la salvaguardia della popolazione”. Il fax arrivò dieci ore dopo che il fango aveva devastato i paesi, demolito le case e ucciso gli abitanti. Ed è proprio il fax che fornisce la drammatica risposta all’interrogativo, se la sciagura fosse prevedibile o no.
Questa prima edizione del Premio lettererio “Hermes” ci induce alla riflessione, ma soprattutto ci aiuta a non dimenticare.
Valeria Marinaro
Nessun commento:
Posta un commento